L’azienda taiwanese elimina il notch con il trucco della Flip Camera

Asus continua come altri la sua guerra al notch, quella barra nera che in alto sullo smartphone ospita il sensore della fotocamera anteriore. Non ci piace più, non lo vogliamo più, lo dobbiamo eliminare. Questo devono essersi ripetuti i produttori di smartphone nel corso del 2019 perché via via quella parte del device onnipresente ha iniziato a diventare sempre pià piccola, ad assottigliarsi fino a sparire.  

Ognuno ha cercato la sua soluzione alternativa per dare comunque asilo alla fotocamera per i selfie. C’è chi ha pensato a moduli che si aprono a ventaglio, chi ha bucato lo schermo, chi si è affidato a un popup. E c’è chi ha inventato la Flip Camera.  

Proprio questa è la soluzione sui generis pensata dall’azienda taiwanese. L’idea trova spazio sul nuovo smartphone di Asus, lo ZenFone 6, presentato proprio in questi giorni in un evento globale organizzato a Valencia.  

La Flip Camera è stata sicuramente uno degli elementi dello ZenFone 6 che ha maggiormente catalizzato l’attenzione dei presenti. Si tratta di un modulo con due ottiche, capace di ribaltarsi per essere azionato solo quando, per esempio, l’emergenza selfie chiama. Il sensore principale è Sony da 48 megapixel, mentre il secondario è un grandangolare da 13 megapixel. 

I vantaggi della camera ribaltabile ci sono. Innanzitutto la Flip Camera consente di fare ottime foto panoramiche sia verticali che orizzontali con estrema facilità e immediatezza, oltre, chiaramente, ai selfie ribaltabili. Ovviamente la Flip Camera è solo una parte dell’equipaggiamento dello ZenFone 6. A farle compagnia ci pensano il processore Snapdragon 885, 6 GB di Ram, che diventano 8 sul modello top di gamma e 64 GB di spazio di archiviazione espandibili fino a 2TB con micro SD. 

Dal punto di vista estetico, lo ZenFone 6 si presenta dotato di display IPS LCD da 6,4 pollici, ovviamente privo di notch. Lo ZenPhone 6, inoltre, ha lesinato anche nei bordi, proprio per restituire al mercato uno schermo il più grande possibile contenuto nei suoi 9,2 millimetri di spessore. 

A dire il vero lo spessore non è esattamente da top model degli smartphone ma c’è una spiegazione: serviva spazio, lo spazio adatto a contenere una batteria da 5000 mAh che permette allo smartphone di raggiungere tranquillamente due giorni di autonomia. 

Dal punto di vista software, lo ZenFone 6 ha aggiornato la sua ZenUI riprogettando completamente l’interfaccia, ma mantenendo l’assoluta compatibilità con Android 9. Inoltre, assicurano da Asus, ZenFone 6 si potrà aggiornare a Android Q. 

Altro punto di forza del nuovo gioiellino di Asus è il prezzo. Pur offrendo un device di fascia alta, l’azienda taiwanese ha comunque optato per un prezzo davvero competitivo. Lo Zenfone 6, infatti, arriverà sul mercato, Italia compresa, il 25 maggio, in 2 colorazioni Midnight Black e Twilight Silver, a partire da 499 euro, fino a raggiungere un massimo di 599 euro per la versione con 8Gb di Ram e 256 GB di memoria interna.  

Una piacevole sorpresa per un top di gamma.  

La Redazione