La prima console portatile di Nintendo festeggia tre decadi di successi

Era il 21 aprile 1989 quando Nintendo lanciò sul mercato giapponese la sua storica console portatile. Il successo fu straordinario in patria come nel resto del mondo, dove Game Boy arrivò a vendere 100 milioni di copie.

Gli appassionati di videogame del pianeta erano letteralmente impazziti, non riuscivano più a staccare gli occhi da quel piccolo dispositivo grande quanto basta per essere comodamente tenuto in una mano con i pollici che si agitavano frenetici per comporre gli schematici incastri di Tetris o per combattere contro i nemici nel ruolo del mai dimenticato Mario Bros, l’idraulico più famoso al mondo.

La storia della celebre console portatile parte dal Sol Levante in un giorno di aprile, il 21 appunto, di trenta anni fa e proprio durante queste vacanze di Pasqua il piccolo device, quello che ha lanciato un nuovo modo di giocare in mobilità, l’antesignano di smartphone e app, ha spento le sue 30 candeline.  

L’intuizione la ebbero loro, i giapponesi di Nintendo. Il Game Boy fu il frutto di un lavoro di squadra, l’obiettivo dei visionari Gunpei Yokoi e Satoru Okada e dei suoi fedelissimi collaboratori.

Conquistato il Giappone, il Game Boy sbarcò negli Stati Uniti e appena l’anno dopo in Europa dove i successi si moltiplicarono fino a far diventare il Game Boy uno status symbol, un dispositivo a cui non si poteva resistere e il cui fascino è rimasto immutato anche oggi. Schiere di collezionisti del retro gaming, infatti, ancora oggi cercano online di accaparrarsi un modello, meglio se il primo, della console che ha fatto storia.

Gli anni successivi al suo lancio furono quelli della consacrazione anche grazie a una serie di riedizioni. Nel 1996 è il turno del Game Boy Pocket, e del Game Boy Light fino ad arrivare nel 1998 al Game Boy Micro. Tutto benissimo, tutto amatissimo.

Il segreto del successo di game Boy, un successo, che sembra non aver minimamente subito l’incessante trascorrere del tempo, va ricercato in una serie di variabili che insieme hanno segnato la vita di un device intramontabile.

Innanzitutto partiamo dalla batteria, quattro semplici pile stilo per una durata di gioco impressionante che tanta gioia ha portato nei pomeriggi dei più accaniti videogamer. Una batteria semplice, poco pesante che rendeva Game Boy anche più leggero e maneggevole rispetto ai suoi competitor di allora.

Stessa attenzione alla leggerezza anche per quanto riguarda le cartucce in plastica su cui erano presenti le Rom con i giochi. Facilissime da trasportare per avere sempre con sé un universo con cui giocare. 

Proprio i giochi sono stati un altro elemento che ha contributo in maniera fondamentale al successo della portatile di Nintendo. Tra i titoli lanciati ci sono nomi che non hanno bisogno di presentazione e a sentirli i videogamer di ieri e di oggi hanno un brivido d’emozione. 

In quella console così piccola e maneggevole c’era un mondo da scoprire: da Tetris a Super Mario Land da Alleway a Baseball, da Donkey Kong Land a Double Dragon, fino ad approdare ai giochi degli anni più recenti, come i Pokemon. C’è bisogno di aggiungere altro per spiegare un successo che dura da trent’anni?

Con un paio di giorni di ritardo anche noi facciamo gli auguri a Game Boy, trenta anni e non sentirli. Buon compleanno! 

La Redazione